Come riconoscere e affrontare con serenità i tre tipi di disturbi del sonno più comuni tra i 18 mesi e 5 anni

Gli incubi e i pavor notturni sono spesso confusi sia in termini di causa che di trattamento. Conoscere la differenza tra i due è la chiave per determinare il modo migliore per affrontare ogni episodio.

GLI INCUBI

Gli incubi sono molto comuni e fanno parte del normale sviluppo di un bambino. Sono molto frequenti tra i due e i tre anni di vita, quando cioè i bambini hanno una ricca immaginazione e hanno difficoltà a distinguere la realtà dalla fantasia.

Quando i bambini hanno gli incubi, cercano conforto e rassicurazione nel genitore, sono in grado di ricordare il brutto sogno, ma potrebbero impiegare un po’ di tempo prima che tornino a dormire e si liberino di quei pensieri spaventosi.

Un bambino che ha appena avuto un incubo, quindi, è sveglio, molto spaventato, ma riesce a dialogare (anche se in maniera poco chiara e confusa)

Le cause

Sono molto comuni dopo eventi particolari, traumatici, o in caso di cambiamenti importanti. Se, però, vostra figlia inizia ad avere incubi, malgrado non ci siano stati grossi cambiamenti o situazioni particolari, allora bisogna andare a vedere se nell’ultimo periodo è particolarmente stanca, oppure se non ha ancora imparato l’autonomia nell’addormentamento.

In genere, il fatto di svegliarsi e di non sapere cosa fare le fa avere un sonno particolarmente disturbato e soggetto a brutti sogni.

Come riconoscerli

Come anticipato, un bambino che ha appena avuto un incubo è sveglio, molto spaventato, riesce a parlare (anche se per lo più…piange!)

Come aiutare, allora, vostro figlio che si sveglia agitatissimo in preda ad incubo ?

Innanzitutto lo prendiamo in braccio, lo rassicuriamo sussurrandogli parole dolci e gli facciamo capire che è in un posto sicuro.

Quando è calmo, lo rimettiamo nel suo letto: se è un bambino che è totalmente indipendente nel sonno (si addormenta da solo in 10-15 minuti e dorme tranquillo fino al mattino), allora possiamo restare qualche minuto accanto a lui, quindi ridargli la buonanotte e tornare nel nostro letto.

Se, invece, è una bambina che ha già problemi di addormentamento difficile e risvegli notturni, occorrerà starle accanto fino a che non si riaddormenta. In quel caso, comunque, consiglio di contattare uno specialista del sonno (vi lascio qui il link ai miei servizi sul sonno) se volete risolvere una volta per tutte i vostri problemi.

Regole di base per ridurre l’incidenza degli incubi

Possiamo, comunque, adottare delle regole di base per diminuire l’incidenza degli incubi.

Ve ne elenco, qui, qualcuna:

– Evitate video spaventosi, libri, ecc. prima di andare a letto (e, in generale, scegliete libri adatti all’età del vostro bambino);

– Non proponete giochi “spaventosi”, soprattutto nel tardo pomeriggio;

– Quando l’incubo arriva, reagite rapidamente e rassicuratela sul fatto che è nella sua stanza, con la sua mamma/suo papà e che non le potrà accaderle nulla;

– Ricordate che la mancanza di sonno può aumentare gli incubi;

– Se state proponendo una cura vitaminica, evitare la somministrazione prima di andare a letto;

– Controllate con il pediatra che la vostra bambina non stia assumendo farmaci che possano interferire con il sonno del vostro bambino.

-Costruite insieme uno spray antimostro con: peli di gatto, polvere di stelle, semi di papavero, coda di elefante, dente di balena ….. scherzo! Un po’ di acqua colorata andrà benissimo! Lo spruzzate insieme prima di entrare nel letto, per avere una protezione per tutta la notte!

-Considerate la possibilità di mettere una mini lucina: sebbene io non sia molto favorevole alle lucine accese, perché possono interferire con la normale produzione di melatonina durante la notte, dai due anni in su in effetti possono salvarci le notti!

I PAVOR NOTTURNI

pavor notturni sono diversi dagli incubi, sia nei sintomi che nel modo in cui si manifestano.

Quando un bambino sperimenta i pavor notturni, urla e sembra molto ansioso.

Può sudare ed è spesso inconsolabile. Il terrore di solito dura tra i cinque e i quindici minuti e poi si placa. Se lo osserviamo bene, però, non è sveglio. Per semplificare, sembra un piccolo sonnambulo…in preda, però, al panico.

Questi episodi sono spesso più sconvolgenti per il genitore che per il bambino.

I bambini, infatti, di solito non se li ricordano, in quanto i pavor notturni non sono brutti sogni.

State tranquilli, perché non sono neanche il segno di un problema psicologico.

Tendono ad essere più comuni nei ragazzi e si verificano in circa il 5% dei bambini*. È più probabile che si verifichino se un genitore li ha avuti da bambino o se un genitore ha avuto un disturbo del sonno come il sonnambulismo.

Cause

Tra le altre cause dei terrori notturni, si riconosce quella più comune che è la mancanza di sonno o un disturbo del sonno del bambino.

Anche grandi cambiamenti negli orari del sonno (come il cambio di fuso orario) o l’apnea notturna, la febbre possono essere un fattore che contribuisce.

Cosa fare

Nel caso in cui vostra figlia si svegli in preda ad un pavor, mantenete la calma e cercate di non svegliarla, né stimolarla.

Seguite queste semplici regole:

– Avvicinatevi a lei, ma evitate di intervenire, perché questo può peggiorare l’episodio;

– Assicuratevi che sia fisicamente al sicuro per tutta la durata dell’episodio;

– Mettetela a letto presto le sere successive: anticipare anche di soli 30 minuti l’orario solito può fare la differenza;

– Seguite una schedule giornaliera che le garantisca un sonno regolare;

– Non parlatele del pavor il mattino seguente, innanzitutto perché non lo ricorderà e poi perché potreste scatenare in lei un’ansia inutile.

*Fonti: “Good night, sleep tight” – Kim West

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